mercoledì 9 settembre 2015

Abbaiare stanca

Ci sono libri che entrano nella nostra vita per puro caso, perchè dovevate raggiungere i 19 euro per avere la spedizione gratis, e quindi scegliete quello più economico ma più intrigante, perchè vi piaceva la copertina super-colorata, perchè contiene il vostro nome...i "perchè" il destino spinga un certo libro nella nostra vita sono molteplici, ma, a volte, il destino, che ne sa una più del diavolo,  ci azzecca e quindi, con una sorta di serendipità, fa cadere nelle nostre mani il libro giusto al momento giusto. 

A me è capitato con un libro per bambini, i bistrattati libri per l'infanzia che ai più fanno storcere il naso, ma che a volte si rivelano un coacervo di insegnamenti, molto più di un qualsiasi libro dell'ultimo santone che va di moda oggi e domani chi lo sa. 
Il libro in questione è Abbaiare stanca di Daniel Pennac, un libro che ho comperato semplicemente perchè, mentre stavo acquistando libri on-line, il mio cane non la smetteva di abbaiare...galeotto fu il cane. 
Appena il corriere me lo ha recapitato ho iniziato a sfogliarlo, e praticamente non me ne sono più staccata! L'ho letto in due giorni, anche perchè sono solo un centinaio di pagine. 

La storia è quella di Il Cane, un cane, appunto. Il più brutto della cucciolata, viene abbandonato appena nato; da subito quindi deve lottare per la sopravvivenza trovando alleati ma anche nemici, ma soprattutto, deve riuscire ad "addomesticare" gli umani, in particolare Mela, la bambina che lo salverà dal canile, e i suoi genitori, la Spepa e il Muschioso. 
Questa è la trama per i bambini, io però ho trovato anche una "trama per gli adulti".
Dietro il rapporto tra Mela e Il Cane, è possibile vedere una storia d'amore, o meglio, una storia dei "educazione sentimentale" in cui Il Cane insegna a Mela, figlia unica, viziata e arrogante, della piccola borghesia parigina, ad amarlo, a mettere da parte i suoi capricci per il bene di entrambi. 
"Come aveva potuto amarlo e poi smettere di colpo, così, senza ragione? Che cosa aveva fatto, lui, per provocare quel brusco cambiamento? Niente" ,ve lo siete mai chiesti? Il Cane sì, se lo chiede."era triste, eccome. Ma attraverso la tristezza si faceva strada un altro sentimento: la vergogna. la vergogna e l'ira contro sè stesso: non aveva saputo ammaestrare Mela, ecco la verità!" ...in pieno quello che sentivo anche io in quel  momento "Ma come si fa ad ammaestrare qualcuno che neanche ti vede? (...) E lui rimaneva li ad aspettare. Aspettare cosa? Che l'amore di Mela tornasse, come per magia? Che stupidaggine! Non erano piuttosto le comodità e il cibo quotidiano a trattenerlo? Bella dignità la sua!" . Questa può essere la descrizione di un rapporto tra due umani, in cui uno continua a credere nella possibilità di riconquistare l'altro, in cui sente che qualcosa si è rotto, ma che ha ancora la fiducia che tutto possa tornare com'era...anche se dentro di sé sa che non succederà...o di qualcuno che si accontenta di quello che ha, perchè è comodo, ma non felice. 

Ma Il Cane è forte, e "Decise di fuggire. E lo fece"

Ora racconterò il finale, quindi saluto qui chi ha intenzione di leggerlo! Buona lettura!

Per quelli a cui gli spoiler non fanno paura:
alla fine Cane riuscirà a far cambiare Mela, la migliorerà, la farà crescere, non senza sofferenze, e riuscirà anche a farsi ben volere dalla Spepa e dal Muschioso... lieto fine quindi. 

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